Aldous

Davide Miccione

WOKE E TABÙ

 

Sarebbe un vero peccato non corrispondere alla gentilezza che l’editore Petite Plaisance di Pistoia ha mostrato per i lettori mettendo loro a disposizione tutti questi “piccoli Preve”. Mi riferisco a quella serie di volumetti di prezzo e foliazione ridotta (molto meno di cento pagine e di dieci euro) spesso tratti da volumi collettanei o da opere maggiori di Costanzo Preve e centrati su temi quanto mai a...

Continua a leggere...

ESERCIZI DI BISPENSIERO (PER LE VACANZE)

Eppure ci viene detto continuamente: “ci vuole fiducia”. Non perdete mai la fiducia. Basta un attimo e vi potete ritrovare a esaminare scettici e sospettosi il vostro governo nazionale o, Dio non voglia, persino quello europeo o addirittura la saggezza dell’Onu, delle sue agende e delle sue subagenzie. A questo punto la vostra vita è rovinata. Vi troverete a chiedervi se la società in cui vivete si sia rimbecillita e se quegli slogan c...

Continua a leggere...

BUON CENTENARIO MANLIO!

Ricorrono quest’anno i cento anni dalla nascita e i dieci dalla morte del filosofo Manlio Sgalambro. Pensatore monolitico, quasi minerale in tempi fluidi, Sgalambro è un personaggio fascinosamente contraddittorio. Ha passato i primi sessant’anni della sua vita senza, potremmo dire, possedere una biografia. Nessuna laurea, nessun lavoro, nessuna cattedra, nessun libro edito, nessun ruolo di potere culturale, foss’anche locale. In un mondo che brig...

Continua a leggere...

INCLUSIONE MA NON PER GLI ELETTORI

Tra i vari parti linguistici da cui è funestato il nostro corpo sociale, tra le “resilienze” e le “fluidità” appare particolarmente odiosa l’“inclusione”. Forse perché sarebbe qualcosa di veramente importante se fosse vera: non lasciare fuori nessuno, non escludere nessuno. Forse perché abbiamo deciso di ribattezzarci “società dell’inc...

Continua a leggere...

SIAMO PRONTI!

Siamo pronti per l’Intelligenza Artificiale. Senza alcun dubbio.

Sì, c’è qualche dibattito, ma è solo per dare la sensazione di non precipitarsi dietro le novità. C’è qualche protesta ma di categorie che non hanno mai contato granché (gli sceneggiatori ad esempio). C’è qualche lamentela ma di potentati in declino come le case editrici o i giornali ch...

Continua a leggere...

L’OBBEDIENZA È DI NUOVO UNA VIRTÙ

Difficile trovare una terza posizione. Purtroppo. La prima è che la democrazia sia lo spazio in cui si costruiscono le decisioni, i compromessi e i convincimenti a partire dalle idee che ogni uomo coltiva in se stesso. Dalla collaborazione e dallo scontro tra i diversi modi di vedere il mondo esce fuori il nostro costante tentativo di capirlo e amministrarlo. Non sono le idee ad essere contenutisticamente democratiche (chi mai dovrebbe deciderlo?) ma il loro costante confront...

Continua a leggere...

GRAEBER

Un intellettuale militante nel ventunesimo secolo è merce preziosa. L’intellettuale, abituato a procurarsi da vivere (allo stato brado) in un mondo, quello delle pratiche abituali della produzione culturale (scrittura saggistica, curatele ed editing, traduzioni, articoli, conferenze) dove il denaro non vi è mai stato o va scomparendo oppure (se ridotto allo stato di domesticità accademica) addestrato agli esercizi di produzione bibliometricamen...

Continua a leggere...

IL DIRITTO DI NON ESSERE A FAVORE

Non credo sia corretto definire, per rispetto agli spettatori e per dispregio dei figuranti che lo abitano, come “dibattito politico” quel sinedrio permanente in cui, da tre anni, giornalisti e personaggi televisivi spiegano ed elogiano le parole del potere e (in gruppo e solitamente aiutati da un conduttore fintamente arbitro ma egualmente vigile e schierato) stigmatizzano e giudicano con aggressività e durezza, a mo’ di esempio edificante per i...

Continua a leggere...

IL NOMINABILE ATTUALE

Qualora fosse umanamente possibile, la campagna elettorale aumenta la confusione. Questioni gravi e questioni irrilevanti, problemi reali e capziosità, paure vere e chiamate alle armi di sessant’anni fa ritirate fuori oggi alla bisogna, si accavallano senza sosta. “L’innominabile attuale”, il presente incomprensibile entro cui seguiamo o persino pretendiamo di guidare gli altri (come nella bruegeliana parabola dei ciechi) si fa ancora p...

Continua a leggere...

IL FAVOLOSO MONDO DI PANDEMIE

L’obbedienza alla lezione di Saul Bellow, che invita a indagare il banale come oggetto preferenziale per comprendere il mondo, si infrange in me da qualche tempo di fronte al tentativo di capire la maggioranza dei concittadini (una maggioranza che si fa meno compatta e meno numerosa, ma pur sempre maggioranza) che per il terzo anno si adagia (ignorando la scomodità della postura) sulla narrazione dominante dei media e del governo. Una maggioranza che alla fede nell&...

Continua a leggere...

IL DIRITTO ALLA DISCONNESSIONE, QUELLO VERO

Qualche mese fa i sindacati, risvegliatisi per qualche attimo dal loro lungo letargo della ragione e del coraggio, hanno messo in evidenza la necessità di difendere il diritto alla disconnessione. Con esso indicavano la possibilità per il malcapitato lavoratore, contento di essere in “lavoro agile” con la stessa consapevolezza del tacchino che vede avvicinarsi il Natale, di avere qualche ora a disposizione in cui potersi esimere dall’e...

Continua a leggere...

LA SCUOLA DEI TRANSUMANI

Dove orientare lo sguardo per cogliere l’angustia di questo momento, il muoversi prevalente in pochi centimetri di spazio e di senso? Qualcuno fissa lo sguardo sui conformisti, mai così tanti, mai così attivi in parole, opere e omissioni; pronti a scattare all’unisono in una performance che ricorda il nuoto sincronizzato o una parata militare. Altri osservano i pochi sopravvissuti chierici (spesso quasi ottuagenari), i grandi classicisti o medie...

Continua a leggere...

VARIANTE K. (Una favola praghese)

Una mattina, dopo una notte di sogni agitati, Gregorio Sarsa si svegliò mutato in un grosso no vax. Non lo capì subito. In apparenza si sentiva e vedeva come il giorno addietro ma l’indietreggiare un po’ impaurito di sua sorella nel vederlo uscire dalla propria stanza lo mise in allarme.
Terminate le sue abluzioni mattutine Gregorio scese in strada per andare a fare colazione nel suo bar preferito ma all'ingresso il barista,...

Continua a leggere...

TRANQUILLI, È SOLO BIOMACCARTISMO

Il paragone che si sente in giro fare tra gli eventi degli ultimi mesi con gli anni Trenta tedeschi, rischia di essere controproducente ma soprattutto di fare fuori il potenziale euristico che ogni ragionare analogico punta ad avere. Le vicende del nazismo sono un termine di paragone che per alcuni versi porta fuori strada ed è avventato innanzitutto per la differenza di gravità dei fatti e dei torti non paragonabili finora (e sperabilmente anche dopo) con la contr...

Continua a leggere...

UFFICIO VIDIMAZIONE EMERGENZE

Era difficile spaventare così tanto i nostri bisnonni. In parte per la loro struttura psicologica e per la loro esperienza esistenziale: una vicinanza della morte e della malattia contro cui non molto poteva farsi; in parte perché i mezzi per martellare i singoli individui, renderli ossessivamente concentrati su una sola questione, non c’erano. Un po’ di radio, qualche giornale di poche pagine e senza foto rivolto ai pochi alfabetizzati. L&r...

Continua a leggere...

THE CLOSING OF ITALIAN MIND

Oggetto interessante quanto inquietante questo governo, il più ideologico degli ultimi decenni come annota Tommaso Montanari in un recente articolo. Proprio perché travestito da tecnico e appoggiato da quasi tutte le forze politiche (avversato, appena appena, da una opposizione di sua maestà) il governo appare oggi come il corrispettivo pratico del realismo capitalista, della convinzione che nessuna altra idea sia plausibile. Per rappresentare questa fal...

Continua a leggere...

THE GAME DI BARICCO RESTITUITO ALLA SUA FORMA ORIGINARIA

Sor Baricco è arcicontento
di ogni nuovo mutamento
presto crea una narrazione
per la nuova situazione

Tutto è bene, niente è male
se si passa al digitale
il futuro adesso è qua
forse non la libertà

Nella valle al silicone
lima la sua narrazione
che ci vuole arcicontenti<...

Continua a leggere...

L'IGNORANZA COME VOCAZIONE

In fondo questo volume ha in sé i tratti del noir e dell’horror, della fantascienza e della tragedia, tutte insieme. Campeggia nelle sue pagine un atroce delitto, si vede delinearsi l’identità dei rei che svelano però la propria irrilevanza a fronte di ciò che c’è dietro di essi: la presenza di forze cieche e immani. Un volume che turba e ti fa sentire messo all’angolo. La...

Continua a leggere...

CREDERE OBBEDIRE SANIFICARE

C’è in giro un’arietta di pensiero unico che fa paura. Il problema, in questi casi, è che il pensiero non può essere unico a lungo. Lasciato solo prima si acquatta, poi deperisce e infine scompare: ha bisogno di alternative, ipotesi, sfumature, negazioni e adesioni, speranza, cambiamento, esperienza dell’alterità. Per renderlo così angusto il pensiero, ci vuole però un gran lavoro, non lo si ...

Continua a leggere...

CHE CI FACCIAMO QUI

Sono stato un devoto e precoce difensore della “carta stampata”. Compro ancora in media una ventina di quotidiani a settimana e quattro-cinque settimanali al mese. Lo farò fino a quando ne troverò ancora in edicola. Ho letto libri di storia del giornalismo, ho seguito le loro vicende, ho comprato i primi numeri di ogni giornale nuovo che uscisse. La quasi totalità della mia scrittura si è svolta su carta: monografie, libri ...

Continua a leggere...