FEROCI SENTIMENTALISMI
Riassumere la trama di una commedia di Friedrich Dürrenmatt non è mai semplice. Ancor meno lo è quando si tratta di un testo come Il matrimonio del signor Mississippi (1952), commedia nella quale muoiono in scena quasi tutti i personaggi pur trattandosi di un testo nient’affatto tragico.
Basti dunque dire che si tratta della storia di una stanza, all’inizio splendente di ricchezza e di eleganza e alla fine pressoché distrutta, tranne un tavolino da caffè stile Biedermeier. In questa stanza agisce Florestan Mississippi, procuratore generale di un non identificato stato europeo del Novecento, che può trovarsi tra il gotico del Nord e l’archeologia ...
Continua a leggere...FROMBOLIERI DEMOCRATICI
Geminello Preterossi è, già da qualche anno, uno dei punti di riferimento politico-teorici più affidabili per tutti coloro che non hanno ritenuto gli eventi dell’ultimo quadriennio come naturali e necessari quasi fossero la pioggia o il tramonto (insomma l’inquietante idea che giacché c’è la guerra, la pandemia, il terrorismo e la crisi climatica allora tutte le scelte conseguenti sono necessarie e indiscutibili) bensì come eventi storici e politici in cui le scelte umane e politiche e le forze e gli interessi in campo hanno avuto grande spazio nel definire le conseguenze e perfino nel costruire la figura dell’evento stesso.
Tra coloro che non ...
Continua a leggere...WOKE E TABÙ
Sarebbe un vero peccato non corrispondere alla gentilezza che l’editore Petite Plaisance di Pistoia ha mostrato per i lettori mettendo loro a disposizione tutti questi “piccoli Preve”. Mi riferisco a quella serie di volumetti di prezzo e foliazione ridotta (molto meno di cento pagine e di dieci euro) spesso tratti da volumi collettanei o da opere maggiori di Costanzo Preve e centrati su temi quanto mai attuali e puntuali: il Sessantotto, il ruolo degli intellettuali, le differenze tra destra e sinistra o, come nel caso del libro di cui qui parliamo, il politicamente corretto. Un’occasione dunque per scoprire o riscoprire o approfondire un autore che ha pochi eguali per parresia (a volte a...
Continua a leggere...BUON CENTENARIO MANLIO!
Ricorrono quest’anno i cento anni dalla nascita e i dieci dalla morte del filosofo Manlio Sgalambro. Pensatore monolitico, quasi minerale in tempi fluidi, Sgalambro è un personaggio fascinosamente contraddittorio. Ha passato i primi sessant’anni della sua vita senza, potremmo dire, possedere una biografia. Nessuna laurea, nessun lavoro, nessuna cattedra, nessun libro edito, nessun ruolo di potere culturale, foss’anche locale. In un mondo che briga, spinge e si arrampica lui restava immobile: per sessant’anni solo studio e letture, prima nella assolata Lentini e poi nella scura Catania.
Ma neppure lo stereotipo del pensatore solitario che sfugge i rapporti umani per darsi alla contemplazione monacale funziona....
Continua a leggere...ŽDANOV O DELLA SUPERIORITÀ (IM)MORALE
La chiave per comprendere la sottocultura che va sotto il nome di politically correct, con gli annessi dispositivi della cancel culture e del wokismo, è senz'altro la sudditanza all'egemonia culturale d'oltreoceano, sostenuta da una forte matrice identitaria radicata nel puritanesimo protestante e nel più profondo calvinismo. Nonostante la crisi in cui versa il progetto economico-finanziario della globalizzazione, gli effetti che ha generato nelle mode culturali sono ancora tangibili e più stringenti che in passato, anche se il compito di conservare la supremazia statunitense ha passato la mano allo sforzo bellicista, naturalmente a spese di ...
Continua a leggere...LA FINE DELLE IDEOLOGIE (DEGLI ALTRI)
La nostra epoca non è certo contrassegnata dalla fine delle ideologie, dopo che, sbaragliata la concorrenza, la grande narrativa del pensiero unico gode di ottima salute; c'è invece da esitare sull'inconsistenza della tesi di Fukuyama della fine della storia giacché quella del mondo occidentale sembra aver trovato nel capitalismo un ancoraggio talmente saldo da impedire il benché minimo sommovimento capace di metterne in crisi gli ingranaggi. Anzi, il non funzionamento dell'attuale versione ultraliberista del capitale favorisce il rilancio dello stesso modello con una posta sempre più alta di crisi ricorrenti e acute ma mai in grado di dissolverlo.
In un passo della celebre Continua a leggere...
L'ODRADEK
Alcuni affermano che il termine Odradek derivi dallo slavo e cercano di dimostrare l’etimologia della parola partendo da questa supposizione. Altri invece ritengono che tragga origine dal tedesco e abbia subìto soltanto degli influssi slavi. L’incertezza di entrambe le ipotesi fa giustamente concludere che nessuna delle due sia esatta, tanto più che sia l’una che l’altra non offrono affatto una spiegazione della parola.
Naturalmente nessuno si perderebbe in simili studi se non ci fosse veramente un essere che si chiama Odradek. Ha l’aspetto di una spoletta per il filo, piatta e a forma di stella e sembra davvero ricoperta di filo, si dev...
Continua a leggere...KAFKA, SEMPRUN E BORGES
Il 2024 è l’anno di Franz Kafka. La sua morte, avvenuta il 3 giugno di cento anni fa, impone la lettura o la rilettura di alcuni suoi libri fondamentali. Comincio con la «Lettera al padre», UE Feltrinelli. Rileggo pure la Postfazione. È del 1957. È di Georges Bataille. L’“incipit” mi sorprende: «Poco dopo la guerra un settimanale comunista, “Action”, aprì un’inchiesta su un argomento inatteso: “Dobbiamo bruciare Kafka?” era il tema».
Perché i comunisti francesi si ponevano quella domanda (molto kafkiana, peraltro, se Kafka in una lettera-testamento del 1923 al suo amico Max Bro...
Continua a leggere...TRASPARENZA
Non c’è soltanto Black Mirror. Lo spettacolo delle distopie ambientate in un futuro molto vicino, un futuro che è già nelle tecnologie del presente, si esprime anche in altri modi. Ad esempio The Circle di James Ponsoldt è del 2017, sono trascorsi soltanto sei anni dalla sua uscita ma in questo lasso di tempo molte delle possibilità di cui parla, e che erano più o meno da venire alla fine degli anni Dieci, sono adesso realtà.
Racconta infatti di una società informatica - «The Circle» - che è una vera e propria implementazione del cosiddetto GAFAM, va...
Continua a leggere...CARCERE
Gli esperimenti di psicologia sociale condotti da Philip Zimbardo e da altri studiosi hanno confermato che, se vengono dotati di una divisa e investiti di una qualche autorità ‘superiore’, gli esseri umani diventano molto facilmente i torturatori e i carnefici dei propri simili. Si tratta di una convalida empirica delle tesi sul potere formulate con chiarezza da Elias Canetti, per il quale la struttura dell’autorità è in primo luogo biologica e consiste nell’afferrare ciò che sta davanti e a disposizione, mangiarlo, incorporarlo e annientare così ogni differenza rispetto a colui che divora. In ogni luogo e ovunque appaia «l’istante del sopravvivere...
Continua a leggere...LA FELICITA' NEGATA
«Non c'è progresso senza felicità e non si può essere felici in un mondo segnato dalla distribuzione iniqua della ricchezza, del lavoro, del potere, del sapere, delle opportunità e delle tutele. Questo è l'esito raggiunto da una politica economica che ha come base l'egoismo, come metodo la concorrenza e come obiettivo l'infelicità».
È uno stralcio dall'Introduzione, posto in copertina del pregevole libro «La felicità negata», Einaudi 2022, pp. 137, € 12,00, in cui Domenico De Masi documenta le «due grandi sfide del nostro tempo», progresso e complessità, ...
Continua a leggere...SUL METAVERSO
«Il dossier digitale è sul tavolo del futuro. È inutile, e irresponsabile, rifiutarsi di sfogliarlo» (p. 141). Anche per questo Eugenio Mazzarella formula un’analisi del digitale all’altezza della sua complessità, dei suoi sogni, della sua effettività (Contro Metaverso. Salvare la presenza, Mimesis, Milano-Udine 2022, pp. 142)
A guardare bene, i fenomeni più ‘all’avanguardia’ della nostra ipermodernità, le tecnologie più avanzate e innovative, conservano, presentano e manifestano in realtà dei tratti arcaici. Il progetto del Metaver...
Continua a leggere...GRAEBER
Un intellettuale militante nel ventunesimo secolo è merce preziosa. L’intellettuale, abituato a procurarsi da vivere (allo stato brado) in un mondo, quello delle pratiche abituali della produzione culturale (scrittura saggistica, curatele ed editing, traduzioni, articoli, conferenze) dove il denaro non vi è mai stato o va scomparendo oppure (se ridotto allo stato di domesticità accademica) addestrato agli esercizi di produzione bibliometricamente misurati e ai rituali burocratici autovalutativi (pratiche il cui risultato sulla personalità dei partecipanti potrà essere misurato tra qualche anno) si fa fauna in via di estinzione o, quando sussiste, di fragile complessione e timida interazione con il mondo.
... Continua a leggere...IL DIRITTO DI NON ESSERE A FAVORE
Non credo sia corretto definire, per rispetto agli spettatori e per dispregio dei figuranti che lo abitano, come “dibattito politico” quel sinedrio permanente in cui, da tre anni, giornalisti e personaggi televisivi spiegano ed elogiano le parole del potere e (in gruppo e solitamente aiutati da un conduttore fintamente arbitro ma egualmente vigile e schierato) stigmatizzano e giudicano con aggressività e durezza, a mo’ di esempio edificante per il popolo, chi di queste parole non è convinto. Spesso a delle argomentazioni che cercano di smontare le varie “favole belle” che si susseguono (guerre per la pace, passaporti sanitari per la libertà, sostituzione dell’intero parco auto del pianeta ...
Continua a leggere...SOPRAVVISSUTI AL 2022
il 2022 è stato un anno di tregenda dal punto di vista climatico. Non per tutti, certo. Molti alle nostre latitudini hanno gradito l’estata prolungata fino a novembre, così come qualche scandinavo ha cominciato a intravedere la possibilità di vendemmiare lì dove fino a qualche anno fa trovava solo bacche e licheni. La realtà è che dagli Appennini alle Ande eventi estremi hanno funestato l’ambiente provocando morte, distruzione ed esodi di massa; dall’uragano Fiona che ha travolto Porto Rico alle piogge monsoniche che hanno inondato il Pachistan, dalla siccità che ha ridotto alla fame 19 milioni di persone nell’Africa orientale a quella del Po, dalle alluvioni di Mar...
Continua a leggere...EPIDEMIA E CADUTA
Il disastro dell’esistenza e la gloria di dominarla stanno al cuore de La Chute di Albert Camus (Gallimard, 2022; prima edizione 1956): «Le jour venait doucement éclairer ce désastre et je m’élevais, immobile, dans un matin de gloire» (p. 109).
Questa la tonalità, il suono, il significato della conversazione che in varie sere e notti Jean-Baptiste Clamence conduce con il suo interlocutore incontrato in un bar di Amsterdam, il Mexico-City. Ex avvocato del foro parigino, ora Clamence ha dato a se stesso la funzione e l’incarico di essere un «juge-pénitent» (12), un uomo che confessa di continuo di...
Continua a leggere...ANNI DOPO I PRIMI AVVISTAMENTI…
Qualche anno fa, era il 2015, quando uscì per la prima volta il libro di Davide Miccione dal titolo “Lumpen Italia. Il trionfo del sottoproletariato cognitivo”, preparai una presentazione che, rifacendomi alle parole del testo, intitolai “Avvistamenti”. L’autore, infatti, invitava e continua a invitare (anche nella nuova edizione del 2022 per i tipi di letteredaQALAT) il lettore ad avvistare «una nuova figura contemporanea caratterizzata da una sua particolare interazione con il sapere» (p. 51): «l’ignorante ipermoderno». Una nuova categoria che cominciava a racchiudere un numero - ahinoi! - sempre più crescente di persone.
Da qu...
Continua a leggere...POSTMODERNO E DIRITTO
Lungi dall’essere in declino, il postmoderno sembra celebrare sempre più i propri fasti in molteplici forme. Prima di tutto con il trionfo dello spettacolo che al modo di una metastasi ha inglobato in sé la politica, il mondo della formazione - scuole e università -, l’informazione. Poi con la iperpersonalizzazione delle ideologie, identificate con individui singoli in carne e ossa e quindi sostanzialmente dimidiate nella loro dimensione profonda, simbolica, oggettiva. E poi, e soprattutto, con la cancellazione del reale sostituito da pure e semplici narrazioni strumentali alla prosecuzione del dominio. È anche per questo che nelle dichiarazioni e nelle az...
Continua a leggere...PENSARE ANCORA IL LAVORO?
Va detto con chiarezza: il lavoro, i diritti ad esso collegati, la sua funzione emancipativa e di riconoscimento sociale sono da decenni al centro di una regia di svilimento tutt’altro che contingente e fatale condotta in Italia, più che in altre nazioni occidentali, con particolare perizia. Negli ultimi quindici anni i lavoratori poveri sono raddoppiati nel nostro paese, in percentuale maggiore rispetto alla media europea; al contempo rimuovere la piaga della sottoccupazione con adeguati sostegni al reddito è considerata una concessione agli indolenti e ai falliti, così come gli interventi di riequilibrio fiscale vengono ostacolati dalla compagine datoriale come troppo costosi e inefficaci. Scarse e poco incisive si sono dimostr...
Continua a leggere...PENSIERO MOLTEPLICE
È il progressivo compiersi di una chiusura quello che i tre capitoli e l’introduzione di Pensiero unico, forse neanche quello. Saggi sul banale contemporaneo, volumetto di Davide Miccione uscito per i tipi di Algra editore nel 2018, descrivono. Chiusura alla curiosità, chiusura all’intuizione, chiusura alla scrittura, chiusura infine al pensare. E quindi chiusura lenta, implacabile, durissima e stupida alla filosofia: «…lo studioso non deve occuparsi di nessuna forma di orizzonte veritativo o di salvaguardia dei beni spirituali della civiltà ma partecipare vittoriosamente ai ludi bibliografici, l’artista non può mettere la bellezza tra i suoi obiettivi ma occuparsi d...
Continua a leggere...DI COSA PARLIAMO QUANDO PARLIAMO DI VIRUS
L’esperienza della pandemia, questo evento pervasivo che ci ha avvolti nelle sue spire durante l’ultimo biennio, ha costituito per molti versi un disvelamento per ciascuno di noi: non solo si è fatta "luce sul corpo sociale e su chi ci stava accanto" [cit. da Alberto Giovanni Biuso, Disvelamento. Alla luce di un virus, Algra Editore, CT, 2022, quarta di copertina], ma anche abbiamo dovuto constatare sulla nostra pelle quanto eravamo preparati a percorrere i sentieri solitari del pensiero critico tutte le volte che la nostra anima sociale – quella che si sa snodo di un’ampia rete di consimili - veniva messa in crisi dalla asserita necessità di accettare o meno u...
Continua a leggere...NIENTE DI PERSONALE
In un articolo di qualche tempo fa comparso su L’Espresso la filosofa Donatella Di Cesare, a proposito della vicenda pandemica e del green pass, tornava sul “caso Agamben” con l’intento dichiarato di salvare il prestigioso collega dalla deriva complottista. Di Cesare si riferiva in particolare ad un’affermazione di Agamben riguardo al fatto che la pandemia - vera o simulata - fosse usata come pretesto dai poteri che governano il mondo per introdurre misure di sorveglianza e di discriminazione, privando i cittadini dei fondamentali diri...
Continua a leggere...FEUDALESIMO DEMOCRATICO
Giusto 250 anni fa, il 4 gennaio 1772, nasceva il principe dei libellisti moderni, Paul-Louis Courier, i cui “Pamphlets”, “Libelli”, furono tra le letture più formative di Leonardo Sciascia, e Arrigo Cajumi, altro estimatore di Courier, definì «un inno alla potenza dello scrittore, del polemista, i cui strali determinano mutamenti di opinione, riforme, distruggono pregiudizi, tengono in moto la macchina del progresso». Ma fu lo stesso Courier, degno continuatore degli enciclopedisti settecenteschi, a dare la migliore definizione del “pamphlet”: «la migliore azione, la più coraggiosa che un uomo possa fare» per combattere immobilità, ignavi...
Continua a leggere...VITE CHE SONO LA SUA
Per scrivere un’autobiografia non è necessario aver avuto una vita interessante, bisogna essere interessanti.
Ne è la prova Ėduard Limonov, scrittore russo – poeta – guerrigliero – politico -attivista militante che, nonostante un’esistenza rocambolesca, non riesce a rendere interessanti le sue opere autobiografiche. Almeno non quanto riesce nell’intento Emmanuel Carrère con la biografia romanzata che scrive su di lui (Limonov, Adelphi 2014). E quindi con fiducia che ci immergiamo nella vischiosa intimità dell’interessante Carrère con YOGA, (Adelphi, 2020).
Yoga &egr...
A FRANCOFORTE! A FRANCOFORTE!
È ironia della sorte che la città dove ha sede la Banca Centrale Europea, uno degli apparati tecnocratici più influenti sulle vite dei cittadini del Vecchio Continente, e anche la più infausta, sia la stessa dove dal 1923 del secolo scorso - esclusi gli anni oscuri del nazismo - risiede l'Istituto per la Ricerca Sociale, più noto, appunto, come Scuola di Francoforte.
Intorno alla figura di Max Horkheimer, che ne assunse la direzione nel 1929, si forma il primo gruppo interdisciplinare di ricerca, nel solco del pensiero marxista della sinistra hegeliana ripensato con l'apporto della psicanalisi, con l'obiettivo di indagare le ragioni che stavano innervando di istanze autori...
Continua a leggere...QUALE BELLEZZA SALVERÀ IL MONDO?
L’attuale necessità della bellezza sembra essere unanimemente riconosciuta e finanche rivendicata. In questo mondo che appare sempre più imbruttito, forse anche perché sempre più imbrutito – con buona pace di certe bestie che sebbene brute non imbruttiscono l’ambiente in cui vivono –, non è la consapevolezza dell’urgenza della bellezza che manca ma la conoscenza stessa della bellezza che si vorrebbe rivendicare. Spesso, chi sostiene l’importanza della bellezza cita la famosa asserzione “la bellezza salverà il mondo”, mentre il tema è per sua natura problematico e già nello stesso testo di Dostoevski, (“L&a...
Continua a leggere...CONTRO LA NOSTRA REALTÀ?
“Trump è il Sex Pistols della politica”, è un’affermazione che farebbe molto incazzare Johnny Rotten, il frontman della punk band inglese, se non fosse stato lui, nel 2017 a rilasciarla. Perché mister “I am an Antichrist I am an anarchist”, l’iconoclasta disgustato dalla regina e il tradizionalismo reazionario, dà il suo voto al sovranista che ritwitta slogan come “white power”?
Angela Nagle, nell’analisi sociopolitica di Contro la Vostra Realtà (Luiss University Press, 2018) individua una emergente forma di egemonia, illumina il sottomondo della rete dove da un decennio è in atto una ...
Continua a leggere...THE GAME DI BARICCO RESTITUITO ALLA SUA FORMA ORIGINARIA
Sor Baricco è arcicontento
di ogni nuovo mutamento
presto crea una narrazione
per la nuova situazione
Tutto è bene, niente è male
se si passa al digitale
il futuro adesso è qua
forse non la libertà
Nella valle al silicone
lima la sua narrazione
che ci vuole arcicontenti
e connessi fino ai denti
S’eravamo assai negletti
era prima di internetti
ora, orma dopo orma
c’è la grande piattaforma
Né un sospiro né una rata
Continua a leggere...
PER TUTTO QUESTO CI VUOLE ARTE
Nell’universo delle pubblicazioni ha trovato luogo, lo scorso luglio, un testo a dir poco sorprendente quanto necessario. Mi riferisco a L’arte del capitale di Giuseppe Sapienza, pubblicato per Algra Editore.
In un tempo in cui si è avvezzi a consumare ogni cosa al ritmo di un click; a guardare al singolo effetto piuttosto che al fenomeno nella sua interezza; dove, all’ombra di un’avvenuta parcellizzazione di pensiero, azione, sentimenti, ci si compiace di aver raggiunto un elevato grado di civiltà, lo sguardo sagace di Giuseppe Sapienza giunge a rimestare le carte costringendoci a guardare là, dove non si è abitu...
RILEGGERE HOUELLEBECQ IN PANDEMIA
La pandemia no, non l’aveva considerata. Ma il contagio che si diffonde nella società occidentale, quello sì, perché il SARS COV-2 giunge alla fine di un lungo percorso di infezioni e in qualche modo ne costituisce il suggello, un po’ come Serotonina, l’ultimo romanzo, porta a compimento le tematiche seguite da Michel Houellebecq nel suo percorso narrativo. La pandemia venuta dalla Cina, letta col suo metro di giudizio, non è per nulla diversa da quelle endogene e quando sarà passata, come ha scritto in una lettera all’emittente radiofonica France Inter, "saremo come prima, solo un po’ peggiori". Il chiodo tem...
Continua a leggere...IL REALISMO DISTOPICO DI PALAHNIUK
“Accumula cibo, e il cibo andrà a male; accumula denaro, e marcirai tu; e se si accumula il potere, marcirà la nazione". Così Chuck Palahniuk (nel suo Il libro di Talbott Mondadori 2019), ispirandosi a Ezra Pound ipotizza una moneta a base vegetale, velocemente deperibile, sognando che i ricchi non avrebbero più potuto disporre di una nazione con la potenza della valuta accumulata. Ma a chi dovrebbe andare, quindi, il potere? Siamo negli USA, un’intera generazione si prepara “all’ennesima ultima guerra” dove saranno spianati nelle dune di qualche Stato del Medio Oriente.
Da subito Palahniuk evidenzia la dicotomia del dogma capitalistico ...
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